Passaggio dati
Insegnanti, team working e scambio di informazioni
Storia
L’anno scolastico sta per iniziare e Ornella, insegnante di scuola media, ha chiesto un incontro a Paola e Laura, che fino a pochi mesi fa erano le maestre di molti dei suoi prossimi studenti. Varrebbe sapere qualcosa di loro, delle loro famiglie, dei loro caratteri e aspirazioni.
Paola:
Certo, ci sono documenti ufficiali, facilmente condivisibili. Ma tutti sappiamo che la nostra capacità di gestire e motivare gli alunni è anche nel rapporto che sappiamo instaurare. Ci scambiamo anche queste informazioni? E come?
Laura: oltre che la gestione del bambino c’è tutto l’aspetto di collaborazione con la famiglia … Cosa faccio? Vi metto una nota “mamma apprensiva”? mi sembra ridicolo!
Ornella:
Ridicolo? Forse, ma spesso utile. Però rischiamo fortemente di entrare nell’ambito dei pettegolezzi, delle impressioni e simpatie personali.
Domande
Quello sollevato non è un problema da sottovalutare, e non ci sono soluzioni o risposte universalmente valide, ma possiamo dare qualche consiglio.
- Come si può fare per fornire informazioni utili senza entrare nell’ambito del pettegolezzo e delle impressioni personali?
Risposte
Come si può fare per fornire informazioni utili senza entrare nell’ambito del pettegolezzo e delle impressioni personali?
La risposta migliore è quella di
rimanere nell’ambito degli spazi leciti per un feedback, determinabili in base ai livelli logici della PNL
Se facciamo riferimento all’ambiente
e ai comportamenti
possiamo fornire informazioni su parametri visibili, misurabili. Certamente il tono di voce, o altri elementi della comunicazione non verbale, possono aggiungere commenti soggettivi, ma siamo relativamente sicuri di evitare giudizi personali.
Se, invece, ci esprimiamo su elementi che appartengono ai livelli più altri entriamo indubbiamente nell’ambito dei giudizi e diamo informazioni fortemente influenzate dal nostro modo di vedere le cose.

Dopo una laurea in chimica e tecnologie farmaceutiche e oltre 20 anni di carriera in aziende farmaceutiche multinazionali, e continuando ad aggiornarmi anche da quando faccio la libera professione, credevo si sapere molto sui placebo e sull’effetto placebo. Ma questo libro mi ha affascinato e fatto fare nuove scoperte fin dalle prime pagine. I suoi pregi sono moltissimi. I pregi pratici: è piccolo, leggero, economico. Può essere messo in borsa e letto ovunque. E anche queste piccole cose non sono da sottovalutare. È scritto benissimo. Si pone l’obiettivo di essere un testo divulgativo, e lo è davvero . Ricchissimo di cultura e di riferimenti storico – letterari – filosofici manca totalmente di pomposità o frasi contorte che spesso si trovano in questo tipo di libri. Qui c’è la cultura vera. Einstein diceva “ Non hai veramente capito qualcosa fino a quando non sei in grado di spiegarlo a tua nonna ”, affermazione che condivido appieno perché chi sa davvero sa anche semplificare i concetti. Fabrizio Benedetti sa. Sa spiegare, sa affascinare. E il libro è anche affascinante per i contenuti, il rigore scientifico. È imperdibile per tutti coloro che lavorano in ambito salute, ed è utile per tutti.

Il titolo completo del libro è Intelligenza emotiva Cos’è e perché può renderci felici. Daniel Goleman è sicuramente il più autorevole esperto mondiale di intelligenza emotiva. Il libro viene talvolta dichiarato “fuori catalogo”, ma vi assicuro che si trova ancora, sia in libreria che per gli acquisti on line. Queste le notizie pratiche. E poi, che dire? È interessante, scritto bene, leggibilissimo. E, soprattutto, imperdibile per chiunque abbia interesse per le relazioni umane, per chi educa, collabora o guida altri esseri umani.