I nemici della comunicazione
Esistono emozioni che danneggiano la nostra capacità di comunicare: i nemici della comunicazione.
Conoscere le tecniche di comunicazione, qualunque sia la scuola che seguiamo o qualunque sia il testo dove le apprendiamo, o qualunque sia il modo in cui le definiamo, è ritenuto importante (e lo è realmente) per migliorare le nostre relazioni interiori e interpersonali.
Io credo che ci sia anche un altro aspetto, che non va sottovalutato.
Conosco parecchie persone che, in condizioni normali, sono perfettamente in grado di spiegarsi e di ascoltare, parlano un italiano corretto, sono in grado di svolgere appieno il loro lavoro, sono sostanzialmente in pace con loro stessi e sanno relazionarsi correttamente con gli altri.
Poi, quando interviene uno dei nemici, hanno delle debacle terribili.
Una presentazione importante, un esame, un momento di crisi personale, una disgrazia o semplicemente un litigio li rendono inabili ad accedere alle loro capacità.
Ma questi eventi esterni sono solo un riflesso di nemici interiori: i nemici della comunicazione.
Ed è in questi momenti che la conoscenza delle tecniche diventa un supporto indispensabile.
Ormai tutti sappiamo usare un computer, ma solo chi ha una certa confidenza sa come reagire senza farsi prendere dal panico quando il gatto cammina sulla tastiera cancellando tutto ciò che era stato scritto.
La conoscenza delle tecniche e degli strumenti di comunicazione fornisce la confidenza necessaria per far fronte a qualunque emergenza, facendo sì che le competenze acquisite suppliscano autonomamente ed automaticamente alle carenze emotive nelle situazioni di rischio potenziale.
Ma chi sono i principali nemici della comunicazione?
Fondamentalmente quattro. Come i quattro cavalieri dell’apocalisse arrivano di soppiatto e ci creano gravi interferenze, seppure con modalità molto diverse tra loro:
- paura
- ansia
- rabbia
- invidia

Dopo una laurea in chimica e tecnologie farmaceutiche e oltre 20 anni di carriera in aziende farmaceutiche multinazionali, e continuando ad aggiornarmi anche da quando faccio la libera professione, credevo si sapere molto sui placebo e sull’effetto placebo. Ma questo libro mi ha affascinato e fatto fare nuove scoperte fin dalle prime pagine. I suoi pregi sono moltissimi. I pregi pratici: è piccolo, leggero, economico. Può essere messo in borsa e letto ovunque. E anche queste piccole cose non sono da sottovalutare. È scritto benissimo. Si pone l’obiettivo di essere un testo divulgativo, e lo è davvero . Ricchissimo di cultura e di riferimenti storico – letterari – filosofici manca totalmente di pomposità o frasi contorte che spesso si trovano in questo tipo di libri. Qui c’è la cultura vera. Einstein diceva “ Non hai veramente capito qualcosa fino a quando non sei in grado di spiegarlo a tua nonna ”, affermazione che condivido appieno perché chi sa davvero sa anche semplificare i concetti. Fabrizio Benedetti sa. Sa spiegare, sa affascinare. E il libro è anche affascinante per i contenuti, il rigore scientifico. È imperdibile per tutti coloro che lavorano in ambito salute, ed è utile per tutti.

Il titolo completo del libro è Intelligenza emotiva Cos’è e perché può renderci felici. Daniel Goleman è sicuramente il più autorevole esperto mondiale di intelligenza emotiva. Il libro viene talvolta dichiarato “fuori catalogo”, ma vi assicuro che si trova ancora, sia in libreria che per gli acquisti on line. Queste le notizie pratiche. E poi, che dire? È interessante, scritto bene, leggibilissimo. E, soprattutto, imperdibile per chiunque abbia interesse per le relazioni umane, per chi educa, collabora o guida altri esseri umani.