Il medico e l’ascolto 4° parte

Prosegue l’analisi dei comportamenti ottimali per l’ascolto.

L’essere umano è fondamentalmente adattabile, flessibile e in grado di apprendere in modi diversi. Si può imparare ad ascoltare facendo esercizio, studiando le teorie che spiegano le modalità d’ascolto, entrando in empatia con l’interlocutore, … Chi ha imparato ad ascoltare mette in atto specifici comportamenti. Ma grazie alla capacità di apprendimento umano, possiamo anche ribaltare l’equazione: mettendo in atto i comportamenti più adeguati ad un buon ascolto, impariamo poco a poco ad ascoltare.

  • Prestare attenzione alle variazioni della comunicazione paraverbale dell’interlocutore. Tono, volume della voce e frequenza con cui vengono pronunciate le parole fanno parte della comunicazione paraverbale. Saper prestare la giusta attenzione significa apprendere moltissime informazioni sull’interlocutore (ad esempio qual è il suo filtro sensoriale prevalente e il suo sistema rappresentazionale, e ciò fornisce importanti indicazioni che possono essere usate per potenziare la compliance). Le variazioni nella comunicazione paraverbale danno ulteriori informazioni: un abbassamento di tono può esprimere timore, un aumento della frequenza ansia, … Un po’ di esercizio, e le dovute verifiche, e solo ascoltando otterrete ciò che vi aiuterà a stabilire la migliore relazione col paziente e ad assicurarvene la compliance 
  • Prestare attenzione a tutto ciò che viene detto, e non solo a ciò che interessa. Accade spesso, in un dialogo, che ad esempio si ponga una domanda e si ascolti solo ciò che riteniamo corrisponda alla risposta. Frequentemente, poi, si ascolta solo ciò che ci si aspetta come risposta. Il comportamento adeguato è diverso. Il miglior consiglio che ho ricevuto nella mia vita è stato quello del direttore generale della prima azienda in cui ho lavorato: cerca sempre analogie e differenze con ciò che conosci! Analogamente nell’ascolto è importante “cercare le sorprese” ascoltando tutto ciò che viene detto: è nell’inatteso e nel sorprendente che possiamo imparare qualcosa e scoprire davvero il nostro interlocutore. 
  • Evitare che il giudizio sull’interlocutore condizioni lo stato d’animo o il livello di attenzione con cui si ascolta. Ancora un comportamento che contrasta le abitudini comuni, e spesso consolidate. Quante volte ascoltiamo solo parzialmente una persona che disprezziamo? E quante volte approviamo un’opinione detta da chi ci sta simpatico, mentre rifiutiamo la stessa opinione se espressa da chi ci sta antipatico? Purtroppo questo atteggiamento, oltre ad esprimere un cattivo ascolto, ci impedisce sia di mutare opinione sulle persone sia di acquisire informazioni utili. 
  • Manifestare sempre un ascolto attivo, anche quando non si condivide ciò che l’interlocutore dice. Ancora un invito alla sospensione del giudizio, e a mantenere lo stesso tipo e livello di ascolto con chiunque e in qualunque situazione.
  • Ascoltare attentamente il punto di vista diverso dal proprio. Se siamo in grado di ascoltare e comprendere le opinioni diverse dalle nostre diventiamo più aperti e flessibili, mantenendoci più giovani, ma siamo anche in grado di ottenere le informazioni utili per negoziare. Altrimenti, al massimo, possiamo raggiungere un compromesso.


Autore: Carla Fiorentini 7 settembre 2025
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Riflessioni
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Dopo una laurea in chimica e tecnologie farmaceutiche e oltre 20 anni di carriera in aziende farmaceutiche multinazionali, e continuando ad aggiornarmi anche da quando faccio la libera professione, credevo si sapere molto sui placebo e sull’effetto placebo. Ma questo libro mi ha affascinato e fatto fare nuove scoperte fin dalle prime pagine. I suoi pregi sono moltissimi. I pregi pratici: è piccolo, leggero, economico. Può essere messo in borsa e letto ovunque. E anche queste piccole cose non sono da sottovalutare. È scritto benissimo. Si pone l’obiettivo di essere un testo divulgativo, e lo è davvero . Ricchissimo di cultura e di riferimenti storico – letterari – filosofici manca totalmente di pomposità o frasi contorte che spesso si trovano in questo tipo di libri. Qui c’è la cultura vera. Einstein diceva “ Non hai veramente capito qualcosa fino a quando non sei in grado di spiegarlo a tua nonna ”, affermazione che condivido appieno perché chi sa davvero sa anche semplificare i concetti. Fabrizio Benedetti sa. Sa spiegare, sa affascinare. E il libro è anche affascinante per i contenuti, il rigore scientifico. È imperdibile per tutti coloro che lavorano in ambito salute, ed è utile per tutti.
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