Esperienze: ciò che conta nella vita
C’è una frase che ripeto spesso, soprattutto in questi giorni...

Ciò che conta, nella vita, non è ciò che accade o le esperienze che fai, ma cosa impari da ciò che accade e come usi le esperienze che fai.
Probabilmente chi mi segue ha già letto questa frase, o una molto simile: lo dico e lo scrivo spesso perché la trovo una grande verità che cambia, davvero, la vita.
Stamattina ho trovato la stessa frase su FB come citazione da un testo di Otto Scharmer riportata da un amico che ha tradotto in italiano uno degli ultimi libri. Otto Scharmer è “un grande”, un economista docente al MIT (Massachusetts Institute of Technology), fondatore del Presencing Institute, ed è uno di quelli che sta rivoluzionando il mondo del management, partendo dal concetto che per avere un mondo migliore, aziende più produttive, manager vincenti, bisogna costruire persone più umane e felici: una totale rivoluzione dei paradigmi del business da squali che, purtroppo, ancora impera.
Ecco dunque che ho deciso di parlarvi ancora dell’argomento: ciò che conta nella vita non è ciò che accade, ma come usi l’esperienza che fai.
I vantaggi di questo cambio di atteggiamento (mentale) sono numerosi.
Se è importante come usi l’esperienza significa che, a fronte di un accadimento apparentemente negativo, invece di farsi annichilire da ciò che accade ci si impegna a fondo per trarne insegnamenti o vederne le opportunità intrinseche: si chiude una porta e si apre un portone.
- E poi costituisce un perfetto sistema per andare avanti, migliorare costantemente.
Per quanto mi riguarda il vantaggio maggiore che ne ho tratto è quello di non sentirmi mai impotente, e vi assicuro che non è cosa da poco.
Per qualcuno, invece, mette in atto un senso religioso di collegamento con Dio: l’esperienza diventa un segnale del divino, o dello spirito guida, che indirizza verso ciò che dobbiamo sperimentare e apprendere per la nostra evoluzione personale e spirituale.
Quando entriamo nell’ordine di idee di usare appieno le esperienze, la vita cambia decisamente, e in meglio. Perché non provare?

Dopo una laurea in chimica e tecnologie farmaceutiche e oltre 20 anni di carriera in aziende farmaceutiche multinazionali, e continuando ad aggiornarmi anche da quando faccio la libera professione, credevo si sapere molto sui placebo e sull’effetto placebo. Ma questo libro mi ha affascinato e fatto fare nuove scoperte fin dalle prime pagine. I suoi pregi sono moltissimi. I pregi pratici: è piccolo, leggero, economico. Può essere messo in borsa e letto ovunque. E anche queste piccole cose non sono da sottovalutare. È scritto benissimo. Si pone l’obiettivo di essere un testo divulgativo, e lo è davvero . Ricchissimo di cultura e di riferimenti storico – letterari – filosofici manca totalmente di pomposità o frasi contorte che spesso si trovano in questo tipo di libri. Qui c’è la cultura vera. Einstein diceva “ Non hai veramente capito qualcosa fino a quando non sei in grado di spiegarlo a tua nonna ”, affermazione che condivido appieno perché chi sa davvero sa anche semplificare i concetti. Fabrizio Benedetti sa. Sa spiegare, sa affascinare. E il libro è anche affascinante per i contenuti, il rigore scientifico. È imperdibile per tutti coloro che lavorano in ambito salute, ed è utile per tutti.

Il titolo completo del libro è Intelligenza emotiva Cos’è e perché può renderci felici. Daniel Goleman è sicuramente il più autorevole esperto mondiale di intelligenza emotiva. Il libro viene talvolta dichiarato “fuori catalogo”, ma vi assicuro che si trova ancora, sia in libreria che per gli acquisti on line. Queste le notizie pratiche. E poi, che dire? È interessante, scritto bene, leggibilissimo. E, soprattutto, imperdibile per chiunque abbia interesse per le relazioni umane, per chi educa, collabora o guida altri esseri umani.