L’esagramma 36. MING I – L’ottenebramento della luce racconta di tempi bui, difficili. Inutile combattere: il rischio di ferite è molto alto.
Non è tempo di ritirarsi, ma di nascondersi. Persino la fuga renderebbe visibile la luce.
Per me questo esagramma richiama la scena del film Inside out in cui Gioia scopre l’importanza di Tristezza: il buio, il dolore, fanno parte della vita esattamente come la gioia, e non ha senso negarlo o evitarlo.
La meditazione è quindi una mano tesa per varcare la soglia e accogliere quel viaggio nella tristezza che, talvolta, siamo chiamati a fare.
La meditazione vuole aiutarti ad accogliere anche la sofferenza come elemento naturale della vita, come strumento di apprendimento e crescita interiore.
La notte avrà fine: questa è una certezza. Ma talvolta non serve accendere un lumino per paura del buio: ci sono cose che solo il buio può mostrare.
E l’arcobaleno esce dopo la pioggia.
Lascia andare, ora, le barriere e le false difese.
Accogli la vita, in tutte le sue sfumature.