Via, via…

Riflessioni e consigli per il farmacista che sceglie di cambiare lavoro

È sempre più frequente l’abbandono della professione di farmacista da parte di giovani e meno giovani.


Le motivazioni sono diverse, valide. Le conseguenze per i cittadino sono evidenti: il farmacista ha un ruolo di primo piano per la salute pubblica ed è un punto di riferimento essenziale per ciascuno di noi.

  • Ho parlato con diversi amici che hanno lasciato la professione.
  • Ho letto molte indagini. È un fenomeno che non riguarda solo il farmacista.


Ci sono motivazioni economiche, ma sembra che non siano le più rilevanti. Il desiderio prevalente è una migliore qualità di vita, e, per quanto il denaro sia una componente importante della qualità di vita, non è né l’unica, né la principale.

Sintetizzando al massimo ciò che ho letto e sentito, direi che: lascio un lavoro faticoso, stressante, poco pagato, con orari estenuanti, per fare qualcosa che mi consenta una migliore qualità di vita.

Lecito, condivisibile, pienamente comprensibile: è una scelta che ho fatto anch’io lasciando l’azienda e scegliendo la libera professione.


Attenzione, però. Il desiderio è una spinta potente e necessaria. Il desiderio va però identificato con chiarezza, mentre il concetto qualità di vita è vago.

Anche le motivazioni dichiarate per lasciare la professione sono valide e condivisibili, ma anch’esse vanno identificate con chiarezza.

Il rischio di motivazioni vaghe e non esplorate è di lasciare qualcosa di vagamente fastidioso per inseguire qualcosa di altrettanto vagamente desiderato: non funziona!


Prima di lasciare prenditi un po’ di tempo per identificare in dettaglio cosa ti piace e cosa ti disturba del lavoro attuale. Sii specifico e concreto. Non basta dire che si è pagati troppo poco: trova la cifra che vorresti, mensilmente o come paga oraria, o il limite minimo.

  • Scrivi, in dettaglio, almeno cinque motivi che ti spingono a lasciare il lavoro, e poi mettili in ordine di priorità.
  • Scrivi anche cinque cose che, invece, ti piacciono del tuo lavoro, e mettile in ordine di priorità: ti aiuteranno a non passare dalla padella alla brace!

E poi, con un pizzico di pazienza, identifica con chiarezza cosa desideri. Ricorda che per ciascuno di noi, ad esempio, il concetto di qualità di vita ha sfumature diverse, e ciò che è entusiasmante per qualcuno potrebbe essere stressante per altri.


Cambiare professione è molto diverso dal cambiare azienda, o luogo di lavoro. Per molti aspetti oggi è più facile: i cambiamenti in atto nel mondo e le tecnologie permettono di inventarsi persino nuove professioni.

Le potenzialità sono quindi tante, ma la chiarezza interiore è fondamentale sia per andar via da che per andare verso qualcosa.

Autore: Carla Fiorentini 7 settembre 2025
Dal mio libro Quattro passi in galleria- quando non vedi la fine del tunnel, arredalo , che si può acquistare on line oppure ordinare in libreria, Il racconto del momento in cui sono stata costretta a tagliare i capelli, che sarebbero caduti (tutti!) con la chemioterapia
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Riflessioni
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Dopo una laurea in chimica e tecnologie farmaceutiche e oltre 20 anni di carriera in aziende farmaceutiche multinazionali, e continuando ad aggiornarmi anche da quando faccio la libera professione, credevo si sapere molto sui placebo e sull’effetto placebo. Ma questo libro mi ha affascinato e fatto fare nuove scoperte fin dalle prime pagine. I suoi pregi sono moltissimi. I pregi pratici: è piccolo, leggero, economico. Può essere messo in borsa e letto ovunque. E anche queste piccole cose non sono da sottovalutare. È scritto benissimo. Si pone l’obiettivo di essere un testo divulgativo, e lo è davvero . Ricchissimo di cultura e di riferimenti storico – letterari – filosofici manca totalmente di pomposità o frasi contorte che spesso si trovano in questo tipo di libri. Qui c’è la cultura vera. Einstein diceva “ Non hai veramente capito qualcosa fino a quando non sei in grado di spiegarlo a tua nonna ”, affermazione che condivido appieno perché chi sa davvero sa anche semplificare i concetti. Fabrizio Benedetti sa. Sa spiegare, sa affascinare. E il libro è anche affascinante per i contenuti, il rigore scientifico. È imperdibile per tutti coloro che lavorano in ambito salute, ed è utile per tutti.
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