Scuola al centro
La scuola e gli insegnanti sono sempre al centro. Il problema è che sono al centro del mirino di tutti!

Mi capitano tra le mani vecchi post, e vecchi articoli, che indagavano sul sentire degli insegnanti.
I risultati sono impressionanti!
“Quattro insegnanti su cinque dicono che è diminuita la stima e la fiducia dei genitori. E praticamente tutti, si oscilla tra il 96% al 98% a seconda delle regioni, dicono che mamma e papà sono più interessati a proteggere i figli piuttosto che a sapere come vanno a scuola.”
Davanti a queste affermazioni si apre il dibattito per la ricerca del colpevole, e la maggior parte dei commenti riportano le solite affermazioni: insegnanti mal pagati, incapaci, figli viziati, richieste di disciplina, e così via.
Il dibattito è, a suo modo, interessante, ma mancano alcune considerazioni e analisi.
Perché i genitori di oggi hanno gli atteggiamenti descritti nei confronti della scuola e degli insegnanti?
Fino ad ora non ho trovato risposte a questa domanda.
La comunicazione insegna che finché non capisco il perché profondo di un comportamento ho poche o nulle possibilità di indurre un cambiamento. Quindi sarebbe opportuna un’indagine approfondita per sapere perché i genitori hanno un atteggiamento di sfiducia verso la scuola e verso gli insegnanti, cosa si aspettano, cosa vorrebbero.
Tra l’altro trovo paradossale che i genitori, oggi fortemente coinvolti nella gestione scolastica, siano meno partecipi di anni fa, quando il loro contatto con la scuola e gli insegnanti era limitato ai colloqui con gli insegnanti due – tre volte all’anno.
Ci saranno dei motivi!
E mi sento in dovere di aggiungere altro.
Gli ultimi, lunghissimi, mesi hanno forse attenuato le problematiche tra genitori e insegnanti, ma hanno anche reso più evidente che la scuola è sempre, e sempre più, al centro… del mirino.
E forse ciò che è più evidente è la drammatica carenza di senso pratico, buonsenso e visione sistemica.

Dopo una laurea in chimica e tecnologie farmaceutiche e oltre 20 anni di carriera in aziende farmaceutiche multinazionali, e continuando ad aggiornarmi anche da quando faccio la libera professione, credevo si sapere molto sui placebo e sull’effetto placebo. Ma questo libro mi ha affascinato e fatto fare nuove scoperte fin dalle prime pagine. I suoi pregi sono moltissimi. I pregi pratici: è piccolo, leggero, economico. Può essere messo in borsa e letto ovunque. E anche queste piccole cose non sono da sottovalutare. È scritto benissimo. Si pone l’obiettivo di essere un testo divulgativo, e lo è davvero . Ricchissimo di cultura e di riferimenti storico – letterari – filosofici manca totalmente di pomposità o frasi contorte che spesso si trovano in questo tipo di libri. Qui c’è la cultura vera. Einstein diceva “ Non hai veramente capito qualcosa fino a quando non sei in grado di spiegarlo a tua nonna ”, affermazione che condivido appieno perché chi sa davvero sa anche semplificare i concetti. Fabrizio Benedetti sa. Sa spiegare, sa affascinare. E il libro è anche affascinante per i contenuti, il rigore scientifico. È imperdibile per tutti coloro che lavorano in ambito salute, ed è utile per tutti.

Il titolo completo del libro è Intelligenza emotiva Cos’è e perché può renderci felici. Daniel Goleman è sicuramente il più autorevole esperto mondiale di intelligenza emotiva. Il libro viene talvolta dichiarato “fuori catalogo”, ma vi assicuro che si trova ancora, sia in libreria che per gli acquisti on line. Queste le notizie pratiche. E poi, che dire? È interessante, scritto bene, leggibilissimo. E, soprattutto, imperdibile per chiunque abbia interesse per le relazioni umane, per chi educa, collabora o guida altri esseri umani.