Ribaltare i modelli mentali – come e perché
Il vero viaggio di scoperta non consiste nel cercare nuove terre, ma nell'avere nuovi occhi Marcel Proust

I modelli mentali
sono una specie di abitudine di pensiero, a cui seguono abitudini di comportamento e, talvolta, abitudini di giudizio.
Non c’è nulla di male nell’avere modelli mentali: a dir la verità è assolutamente impossibile non averne.
E poi i modelli mentali nascono da ciò che abbiamo vissuto e sono un elemento base per unire il passato al presente.
A volte, però, diventano scomodi: un impedimento per cambiare o per vivere meglio. Questo è valido
nelle cose più banali e nelle situazioni più profonde, importanti.
Cominciamo dalle banalità.
- Per un colloquio di lavoro devo essere ben vestita, curata nei minimi particolari, ben truccata. Insomma, “a posto”. Chi direbbe di no? È ovvio. E va bene, mi verrebbe da dire “è giusto” che sia così.
E adesso ipotizziamo che andando ad un colloquio di lavoro, tirata a lucido, mi si smagli una calza, e non ho le calze di ricambio. Io so che la calza è smagliata. Gli altri potrebbero anche non vederla, ma io lo so. LO SO! E questo mi mette ansia, divento incerta, penso che non sono a posto. E inevitabilmente mi presento diversa da quella che sono, mi mostro ansiosa.
Il colloquio può andar bene o male, poco importa ora, ma so che ho passato un brutto momento. Per una calza smagliata.
Ecco: non voglio insegnare a diventare sciatti, poco curati, magari a presentarsi trasandati. Tutt’altro.
In realtà non voglio insegnare nulla.
Voglio raccontare, e lo farò anche i prossimi articoli, come fare in modo che i modelli mentali diventati abitudini costrittive di pensiero diventino strumenti di maggiore flessibilità, di gioia e divertimento invece che di impedimento e blocco.
Il trucco è semplice: cambiare prospettiva, ma spesso serve un po’ di esercizio e, probabilmente, qualche esempio pratico.
Per me scoprire di poter ribaltare il mio mondo cambiando prospettiva è stata una grande apertura mentale, una vera soddisfazione, e mi dà molta gioia: spero lo sarà anche per voi.

Dopo una laurea in chimica e tecnologie farmaceutiche e oltre 20 anni di carriera in aziende farmaceutiche multinazionali, e continuando ad aggiornarmi anche da quando faccio la libera professione, credevo si sapere molto sui placebo e sull’effetto placebo. Ma questo libro mi ha affascinato e fatto fare nuove scoperte fin dalle prime pagine. I suoi pregi sono moltissimi. I pregi pratici: è piccolo, leggero, economico. Può essere messo in borsa e letto ovunque. E anche queste piccole cose non sono da sottovalutare. È scritto benissimo. Si pone l’obiettivo di essere un testo divulgativo, e lo è davvero . Ricchissimo di cultura e di riferimenti storico – letterari – filosofici manca totalmente di pomposità o frasi contorte che spesso si trovano in questo tipo di libri. Qui c’è la cultura vera. Einstein diceva “ Non hai veramente capito qualcosa fino a quando non sei in grado di spiegarlo a tua nonna ”, affermazione che condivido appieno perché chi sa davvero sa anche semplificare i concetti. Fabrizio Benedetti sa. Sa spiegare, sa affascinare. E il libro è anche affascinante per i contenuti, il rigore scientifico. È imperdibile per tutti coloro che lavorano in ambito salute, ed è utile per tutti.

Il titolo completo del libro è Intelligenza emotiva Cos’è e perché può renderci felici. Daniel Goleman è sicuramente il più autorevole esperto mondiale di intelligenza emotiva. Il libro viene talvolta dichiarato “fuori catalogo”, ma vi assicuro che si trova ancora, sia in libreria che per gli acquisti on line. Queste le notizie pratiche. E poi, che dire? È interessante, scritto bene, leggibilissimo. E, soprattutto, imperdibile per chiunque abbia interesse per le relazioni umane, per chi educa, collabora o guida altri esseri umani.