Mi dimentico la pastiglia: che posso fare?
Favorire la compliance

La storia
- Buongiorno, dottoressa. Sono un po’ nei pasticci. Ieri sono andata dal medico e mi ha detto che la situazione non è migliorata, ma è comprensibile: mi dimentico la pastiglia due giorni su tre! E pensare che non solo devo prenderla tutti i giorni, ma dovrò anche assumerla per molti anni. Lei non ha qualche suggerimento, consiglio, per aiutarmi?
Sì, ne ho molti, quindi vedrà che troveremo anche quello più utile per lei.
- La prima cosa da fare, che ad esempio ha risolto completamente il problema a mia sorella, è quello di abbinare l’assunzione della pastiglia ad un gesto quotidiano, a qualcosa che fa tutte le mattine e che è un’abitudine consolidata. Così anche assumere la pastiglia diventa un’abitudine.
- Per esempio la può abbinare ad un’azione, come lavarsi i denti al mattino, oppure ad una persona che vede tutte le mattine, o ad un oggetto che usa sempre alla stessa ora, al mattino, come la caffettiera. Perché lo sa, è importante prendere la pastiglia ogni giorno sempre alla stessa ora per mantenere sempre lo stesso livello di farmaco in circolo e garantire la massima efficacia e sicurezza …
- Mi ha dato ottimi suggerimenti. In effetti la prima cosa che faccio al mattino è accendere la macchina del caffè: se ci scrivo sopra PASTIGLIA è probabile che mi ricordi di prenderla. Grazie!
Domanda
- Su quale meccanismo di comunicazione sta, presumibilmente, lavorando il farmacista?
Risposta
Il farmacista ha dato suggerimenti legati al metaprogramma Attività – Persone - Informazioni – Cose. Non sapendo quale delle diverse possibilità utilizza normalmente il paziente, ha dato un suggerimento per ciascuno
- Attività: la può abbinare ad un’azione, come lavarsi i denti al mattino
- Persone: la può abbinare ad una persona che vede tutte le mattine
- Informazioni: è importante prendere la pastiglia ogni giorno sempre alla stessa ora per mantenere sempre lo stesso livello di farmaco in circolo e garantire la massima efficacia e sicurezza …
- Cose: la può abbinare ad un oggetto che usa sempre alla stessa ora, al mattino, come la caffettiera
Piccoli aiuti, ma servono!

Dopo una laurea in chimica e tecnologie farmaceutiche e oltre 20 anni di carriera in aziende farmaceutiche multinazionali, e continuando ad aggiornarmi anche da quando faccio la libera professione, credevo si sapere molto sui placebo e sull’effetto placebo. Ma questo libro mi ha affascinato e fatto fare nuove scoperte fin dalle prime pagine. I suoi pregi sono moltissimi. I pregi pratici: è piccolo, leggero, economico. Può essere messo in borsa e letto ovunque. E anche queste piccole cose non sono da sottovalutare. È scritto benissimo. Si pone l’obiettivo di essere un testo divulgativo, e lo è davvero . Ricchissimo di cultura e di riferimenti storico – letterari – filosofici manca totalmente di pomposità o frasi contorte che spesso si trovano in questo tipo di libri. Qui c’è la cultura vera. Einstein diceva “ Non hai veramente capito qualcosa fino a quando non sei in grado di spiegarlo a tua nonna ”, affermazione che condivido appieno perché chi sa davvero sa anche semplificare i concetti. Fabrizio Benedetti sa. Sa spiegare, sa affascinare. E il libro è anche affascinante per i contenuti, il rigore scientifico. È imperdibile per tutti coloro che lavorano in ambito salute, ed è utile per tutti.

Il titolo completo del libro è Intelligenza emotiva Cos’è e perché può renderci felici. Daniel Goleman è sicuramente il più autorevole esperto mondiale di intelligenza emotiva. Il libro viene talvolta dichiarato “fuori catalogo”, ma vi assicuro che si trova ancora, sia in libreria che per gli acquisti on line. Queste le notizie pratiche. E poi, che dire? È interessante, scritto bene, leggibilissimo. E, soprattutto, imperdibile per chiunque abbia interesse per le relazioni umane, per chi educa, collabora o guida altri esseri umani.