L’anomalia di Martire
Nel viaggio dell’eroe, l’archetipo del martire si dedica alla cura degli altri

Il martire, nel viaggio dell’eroe, trova la sua ragione di essere nel dedicarsi agli altri, forse nella speranza di essere degno di amore, talvolta con un pizzico di sacrificio, sempre con estrema dedizione.
Se cerchiamo l’aggressività negli archetipi guardiamo il guerriero, armato e pronto alla lotta: non penseremmo mai di trovarne traccia nel martire.
Però… anche le formiche, nel loro piccolo, si incazzano.
Molti tendono a dare per ovvia la disponibilità del martire:
è il medico che corre sempre e si accolla i turni dei colleghi, l’amico sempre disponibile, il collega sempre pronto ad aiutare, il familiare che “c’è” ogni volta che si ha bisogno. Pochi si accorgono di quanto fa, o di quanto amore ci mette.
Però Martire ha accolto la chiamata e sta percorrendo il suo viaggio dell’eroe, e ad un certo punto giunge al bivio: rinunciare al viaggio o diventare viandante.
E se il viandante chiama, guai a cercare di legare il martire.
Il viandante è descritto come un ribelle, ma la ribellione non è improvvisa. Spesso è preceduta dalla presa di coscienza, dalla rabbia, persino dall’aggressività, per spezzare le catene. Guai se, invece, le persone accanto cercano di rinforzarle.
Il martire nella fase di trasformazione cerca, generalmente, di staccarsi con dolcezza dagli obblighi che lui stesso si è creato, ma se le persone che, fino a quel momento, si sono appoggiate a lui, o hanno approfittato della sua disponibilità, cercano di ostacolarlo, sa che bisogna proseguire il cammino.
Non meravigliatevi, dunque, di trovare rabbia o aggressività nel martire: è in fase di passaggio verso il viandante che, a passaggio completato, magari sbatterà la porta allontanandosi, ma non sarà aggressivo.

Dopo una laurea in chimica e tecnologie farmaceutiche e oltre 20 anni di carriera in aziende farmaceutiche multinazionali, e continuando ad aggiornarmi anche da quando faccio la libera professione, credevo si sapere molto sui placebo e sull’effetto placebo. Ma questo libro mi ha affascinato e fatto fare nuove scoperte fin dalle prime pagine. I suoi pregi sono moltissimi. I pregi pratici: è piccolo, leggero, economico. Può essere messo in borsa e letto ovunque. E anche queste piccole cose non sono da sottovalutare. È scritto benissimo. Si pone l’obiettivo di essere un testo divulgativo, e lo è davvero . Ricchissimo di cultura e di riferimenti storico – letterari – filosofici manca totalmente di pomposità o frasi contorte che spesso si trovano in questo tipo di libri. Qui c’è la cultura vera. Einstein diceva “ Non hai veramente capito qualcosa fino a quando non sei in grado di spiegarlo a tua nonna ”, affermazione che condivido appieno perché chi sa davvero sa anche semplificare i concetti. Fabrizio Benedetti sa. Sa spiegare, sa affascinare. E il libro è anche affascinante per i contenuti, il rigore scientifico. È imperdibile per tutti coloro che lavorano in ambito salute, ed è utile per tutti.

Il titolo completo del libro è Intelligenza emotiva Cos’è e perché può renderci felici. Daniel Goleman è sicuramente il più autorevole esperto mondiale di intelligenza emotiva. Il libro viene talvolta dichiarato “fuori catalogo”, ma vi assicuro che si trova ancora, sia in libreria che per gli acquisti on line. Queste le notizie pratiche. E poi, che dire? È interessante, scritto bene, leggibilissimo. E, soprattutto, imperdibile per chiunque abbia interesse per le relazioni umane, per chi educa, collabora o guida altri esseri umani.