La chiamano mindfulness, presency o consapevolezza
Analogie

La chiamano mindfulness, presency
o consapevolezza. Chi si occupa specificatamente dell’uno o dell’altro vi indicherà differenze, anche profonde, ma a me interessano le analogie
- Consapevolezza, mindfulness, presency, aggiungo stato alfa.
Chi si occupa di questi argomenti, chi tiene corsi o scrive libri su questi argomenti, è in grado di spiegare esattamente le profonde differenze che ci sono. Non è per raccontare le differenze che scrivo questo articolo, ma per le analogie che esistono tra queste “tecniche” e, soprattutto, per i risvolti pratici che hanno.
Perché ormai molti studi, e tanta esperienza, dimostrano che chi sa meditare, chi è presente a se stesso, chi sa vivere in stato alfa, chi ha acquisito la consapevolezza di se stesso, vive meglio, ottiene risultati professionali migliori con minori sforzi, non subisce stress, sa far fronte alle difficoltà, …
In maniera un po’ semplicistica, posso dire che dopo decenni di one minute manager, di valutazione esclusivamente economica del successo, di immagini di riferimento di carrieristi sfegatati e via dicendo, abbiamo riscoperto l’acqua calda: l’essere umano felice funziona meglio.
Sì, è detto in maniera semplicistica, ma è un dato di fatto. Il valore del successo, del denaro, dei beni materiali, della carriera, è ben poca cosa rispetto alla qualità di vita, tant’è vero che esistono ricerche numericamente importanti su come esista un limite “massimo” di denaro che porta alla buona qualità di vita. Superato quel limite massimo, la felicità si abbassa, la qualità di vita diminuisce.
Potrei citarvi articoli, libri, documenti. Tranquilli: non lo farò. Posso dire, per esperienza personale, che queste tecniche “funzionano”: danno maggiore lucidità, resistenza allo stress, capacità di affrontare efficacemente gli imprevisti, ed anche maggiore serenità.

Dopo una laurea in chimica e tecnologie farmaceutiche e oltre 20 anni di carriera in aziende farmaceutiche multinazionali, e continuando ad aggiornarmi anche da quando faccio la libera professione, credevo si sapere molto sui placebo e sull’effetto placebo. Ma questo libro mi ha affascinato e fatto fare nuove scoperte fin dalle prime pagine. I suoi pregi sono moltissimi. I pregi pratici: è piccolo, leggero, economico. Può essere messo in borsa e letto ovunque. E anche queste piccole cose non sono da sottovalutare. È scritto benissimo. Si pone l’obiettivo di essere un testo divulgativo, e lo è davvero . Ricchissimo di cultura e di riferimenti storico – letterari – filosofici manca totalmente di pomposità o frasi contorte che spesso si trovano in questo tipo di libri. Qui c’è la cultura vera. Einstein diceva “ Non hai veramente capito qualcosa fino a quando non sei in grado di spiegarlo a tua nonna ”, affermazione che condivido appieno perché chi sa davvero sa anche semplificare i concetti. Fabrizio Benedetti sa. Sa spiegare, sa affascinare. E il libro è anche affascinante per i contenuti, il rigore scientifico. È imperdibile per tutti coloro che lavorano in ambito salute, ed è utile per tutti.

Il titolo completo del libro è Intelligenza emotiva Cos’è e perché può renderci felici. Daniel Goleman è sicuramente il più autorevole esperto mondiale di intelligenza emotiva. Il libro viene talvolta dichiarato “fuori catalogo”, ma vi assicuro che si trova ancora, sia in libreria che per gli acquisti on line. Queste le notizie pratiche. E poi, che dire? È interessante, scritto bene, leggibilissimo. E, soprattutto, imperdibile per chiunque abbia interesse per le relazioni umane, per chi educa, collabora o guida altri esseri umani.