Il sistema medico - paziente
Come si potrebbe rappresentare la relazione medico – paziente?
Come si potrebbe rappresentare la relazione medico – paziente?
- Alcuni pensano che si tratti di un “semplice” interscambio, ma è molto più complesso.
- Alcuni ritengono che la relazione tra medico e paziente sia rappresentabile con una freccia, magari a doppia punta, in cui il paziente fornisce informazioni, il medico restituisce una terapia. Magari fosse così semplice!
Né basta a rappresentarle un cerchio, tipo quello che rappresenta il processo di comunicazione.
La relazione medico – paziente è un sistema complesso, su cui influiscono innumerevoli fattori che vanno dalle esperienze pregresse del medico e del paziente, allo stato d’animo, e includono eventuali elementi esterni come la famiglia, ma anche la società, il farmacista, …
Come ogni sistema complesso, l’equilibrio è precario, ed è praticamente impossibile considerare tutti i fattori, e tanto meno tenerli tutti sotto controllo.
Ma dimenticare che si tratta di un sistema non è una soluzione.
- Se la relazione medico – paziente viene affrontata come un rapporto lineare otterremo solo trattamenti sintomatici, in cui il cambiamento del medico è frequente, la compliance è minima, e i risultati … insoddisfacenti.
Ma c’è di più: la relazione lineare (elenco sintomi – diagnosi – terapia) può quasi essere sostituita dal computer, a almeno da un contatto solo telematico.
Il medico, quello “vero” è indispensabile per la sua capacità di gestire il sistema, il sistema paziente integrato con il sistema relazione medico – paziente.
Il risultato è la partecipazione del paziente, la piena compliance, e il medico che influisce sull’intera qualità di vita, integrando farmaci e coaching per cambiare i comportamenti. Non più una medicina sintomatica, ma una medicina sistemica: più complessa, più efficace, meno costosa.
Io credo che, almeno in parte, qualcuno agisca già così.

Dopo una laurea in chimica e tecnologie farmaceutiche e oltre 20 anni di carriera in aziende farmaceutiche multinazionali, e continuando ad aggiornarmi anche da quando faccio la libera professione, credevo si sapere molto sui placebo e sull’effetto placebo. Ma questo libro mi ha affascinato e fatto fare nuove scoperte fin dalle prime pagine. I suoi pregi sono moltissimi. I pregi pratici: è piccolo, leggero, economico. Può essere messo in borsa e letto ovunque. E anche queste piccole cose non sono da sottovalutare. È scritto benissimo. Si pone l’obiettivo di essere un testo divulgativo, e lo è davvero . Ricchissimo di cultura e di riferimenti storico – letterari – filosofici manca totalmente di pomposità o frasi contorte che spesso si trovano in questo tipo di libri. Qui c’è la cultura vera. Einstein diceva “ Non hai veramente capito qualcosa fino a quando non sei in grado di spiegarlo a tua nonna ”, affermazione che condivido appieno perché chi sa davvero sa anche semplificare i concetti. Fabrizio Benedetti sa. Sa spiegare, sa affascinare. E il libro è anche affascinante per i contenuti, il rigore scientifico. È imperdibile per tutti coloro che lavorano in ambito salute, ed è utile per tutti.

Il titolo completo del libro è Intelligenza emotiva Cos’è e perché può renderci felici. Daniel Goleman è sicuramente il più autorevole esperto mondiale di intelligenza emotiva. Il libro viene talvolta dichiarato “fuori catalogo”, ma vi assicuro che si trova ancora, sia in libreria che per gli acquisti on line. Queste le notizie pratiche. E poi, che dire? È interessante, scritto bene, leggibilissimo. E, soprattutto, imperdibile per chiunque abbia interesse per le relazioni umane, per chi educa, collabora o guida altri esseri umani.