Il metaprogramma Attività – Persone – Informazioni - Cose nella relazione con lo studente
Uso pratico del metaprogramma nella gestione

Dopo aver esaminato la teoria relativa a questo metaprogramma nella sezione di teoria, nell’articolo
Il metaprogramma Attività – Persone – Informazioni – Cose, andiamo a vedere a cosa può servire
nella relazione con lo studente
Identificare come e dove si concentra l’attenzione dello studente può aiutare a rendere più efficaci le lezioni e a comprendere meglio i singoli studenti.
Tuttavia non va dimenticato che il ruolo della scuola dovrebbe anche essere quello di rendere più flessibili i giovani, e che questo offre un concreto vantaggio nella vita.
Probabilmente la materia che più è influenzata da questo metaprogramma è la storia, quindi vediamo, in base all’elemento a che attira maggiormente l’attenzione dello studente, quali accorgimenti si possono inserire nelle lezioni, ricordandovi che, ragionando per analogie e differenze, potete usare le informazioni anche per altre materie.
Attività
- Chi usa questo filtro si concentra sulle azioni, su cosa materialmente è stato fatto o verrà fatto. Probabilmente è lo studente che più fatica a prestare attenzione ad una lezione lunga, ma ricorderà tutti gli elementi concreti di ciò che spiegate.
Persone
- Chi usa questo filtro è in grado di recitare le dinastie con tutti i nomi dei regnanti. Ha bisogno di personalizzare ogni materia, e l’unico modo per fargli studiare matematica è attraverso la vita dei matematici.
Informazioni
- Chi usa questo filtro ha bisogno di un quadro logico degli avvenimenti e del loro concatenarsi. Ha una visione astratta e dà più importanza al susseguirsi degli eventi in una logica di causa – effetto che alle persone o ai fatti. La mancanza di coerenza e di logica li fa sentire insicuri e a disagio.
Cose
- Gli oggetti concreti sono la sua segnaletica nel mondo. Potrebbe dimenticare date, battaglie, nomi dei regnanti, ma ricorda con precisione ciò che è collegato ad oggetti, come lo stile architettonico o l’abbigliamento in uso nel periodo indicato.
Certo, per rendere una lezione coinvolgente ci vuole molto di più, ma anche questo aiuta e, una volta identificato il metaprogramma dei vostri studenti, potreste anche sfidarli a studiare un punto di vista diverso.
L’importante è che non riteniate il vostro metaprogramma come l’unico “giusto”: ricordo ancora come un incubo un insegnante di italiano con un forte filtro persone che da me voleva sapere in ordine cronologico i nomi delle 19 amanti ufficiali del Foscolo!

Dopo una laurea in chimica e tecnologie farmaceutiche e oltre 20 anni di carriera in aziende farmaceutiche multinazionali, e continuando ad aggiornarmi anche da quando faccio la libera professione, credevo si sapere molto sui placebo e sull’effetto placebo. Ma questo libro mi ha affascinato e fatto fare nuove scoperte fin dalle prime pagine. I suoi pregi sono moltissimi. I pregi pratici: è piccolo, leggero, economico. Può essere messo in borsa e letto ovunque. E anche queste piccole cose non sono da sottovalutare. È scritto benissimo. Si pone l’obiettivo di essere un testo divulgativo, e lo è davvero . Ricchissimo di cultura e di riferimenti storico – letterari – filosofici manca totalmente di pomposità o frasi contorte che spesso si trovano in questo tipo di libri. Qui c’è la cultura vera. Einstein diceva “ Non hai veramente capito qualcosa fino a quando non sei in grado di spiegarlo a tua nonna ”, affermazione che condivido appieno perché chi sa davvero sa anche semplificare i concetti. Fabrizio Benedetti sa. Sa spiegare, sa affascinare. E il libro è anche affascinante per i contenuti, il rigore scientifico. È imperdibile per tutti coloro che lavorano in ambito salute, ed è utile per tutti.

Il titolo completo del libro è Intelligenza emotiva Cos’è e perché può renderci felici. Daniel Goleman è sicuramente il più autorevole esperto mondiale di intelligenza emotiva. Il libro viene talvolta dichiarato “fuori catalogo”, ma vi assicuro che si trova ancora, sia in libreria che per gli acquisti on line. Queste le notizie pratiche. E poi, che dire? È interessante, scritto bene, leggibilissimo. E, soprattutto, imperdibile per chiunque abbia interesse per le relazioni umane, per chi educa, collabora o guida altri esseri umani.