I nemici della comunicazione: la rabbia
La rabbia: un nemico della comunicazione davvero potente
La Rabbia pone davanti agli occhi un filtro rosso, collegabile agli istinti primordiali.
Tutto ciò che sentiamo è filtrato da una negatività di aggressione, e rispondiamo con parole in libertà, anch’esse aggressive.
Il canale di comunicazione è aperto, ma assolutamente distruttivo.
Rabbia e Paura vengono in genere riconosciute, almeno quando sono allo stato puro, sia da noi stessi che da chi ci sta vicino. Spesso se ne fraintende l’origine, o ciò che le ha scatenate, ma sappiamo cosa sono e quali sono le conseguenze.
La rabbia è un sentimento fortemente reattivo, ma sempre distruttivo.
Quanto può incidere la rabbia nell'ambito della salute?
A mio avviso moltissimo.
Il paziente può avere motivi di rabbia profondi o superficiali, verso il mondo e il destino o verso il medico stesso, o persino verso chiunque cerchi di aiutare.
- La rabbia superficiale può essere scatenata ad esempio da un’attesa ritenuta troppo lunga.
- La rabbia profonda potrebbe essere originata dalla malattia stessa, o da una terapia ritenuta inefficace, o da una lunga serie di consulti medici senza risultati.
- La rabbia nei confronti della malattia potrebbe avere anche risvolti positivi, se medico e paziente riescono a collaborare efficacemente trasformandola in una reattività costruttiva, da contrapporre all’abbandono passivo ad un destino avverso, ma questa trasformazione richiede un notevole impegno da entrambe le parti.
- La rabbia del paziente nei confronti del medico è pericolosa: genera sfiducia, mancanza di compliance e spesso porta poi alle cause legali. Fortunatamente è anche la più semplice da evitare, applicando le tecniche di comunicazione del fare pulizia, ascolto attivo, ricalco e guida.
Esiste una rabbia dei giovani, parzialmente fisiologica, che si esprime al massimo in ambiente scolastico. Esiste la rabbia legata alla frustrazione, alla paura, alla sensazione di impotenza.
Gestire la propria rabbia è fondamentale per la salute, ma il farmacista è spesso obbligato anche a gestire la rabbia altrui, nell'ambito della relazione di aiuto o per semplici motivi occasionali.
Ed è allora importante conoscere le tecniche di comunicazione, in particolare ricalco
e guida, per comprendere, accogliere, senza però farsi coinvolgere

Dopo una laurea in chimica e tecnologie farmaceutiche e oltre 20 anni di carriera in aziende farmaceutiche multinazionali, e continuando ad aggiornarmi anche da quando faccio la libera professione, credevo si sapere molto sui placebo e sull’effetto placebo. Ma questo libro mi ha affascinato e fatto fare nuove scoperte fin dalle prime pagine. I suoi pregi sono moltissimi. I pregi pratici: è piccolo, leggero, economico. Può essere messo in borsa e letto ovunque. E anche queste piccole cose non sono da sottovalutare. È scritto benissimo. Si pone l’obiettivo di essere un testo divulgativo, e lo è davvero . Ricchissimo di cultura e di riferimenti storico – letterari – filosofici manca totalmente di pomposità o frasi contorte che spesso si trovano in questo tipo di libri. Qui c’è la cultura vera. Einstein diceva “ Non hai veramente capito qualcosa fino a quando non sei in grado di spiegarlo a tua nonna ”, affermazione che condivido appieno perché chi sa davvero sa anche semplificare i concetti. Fabrizio Benedetti sa. Sa spiegare, sa affascinare. E il libro è anche affascinante per i contenuti, il rigore scientifico. È imperdibile per tutti coloro che lavorano in ambito salute, ed è utile per tutti.

Il titolo completo del libro è Intelligenza emotiva Cos’è e perché può renderci felici. Daniel Goleman è sicuramente il più autorevole esperto mondiale di intelligenza emotiva. Il libro viene talvolta dichiarato “fuori catalogo”, ma vi assicuro che si trova ancora, sia in libreria che per gli acquisti on line. Queste le notizie pratiche. E poi, che dire? È interessante, scritto bene, leggibilissimo. E, soprattutto, imperdibile per chiunque abbia interesse per le relazioni umane, per chi educa, collabora o guida altri esseri umani.