Harry Potter e la Comunicazione
Harry Potter offre numerosi spunti per lavorare su diversi aspetti di comunicazione

Avete già letto tutti i libri di Happy Potter e visto tutti i film? Provate a riprenderli alla luce di alcune informazioni.
In realtà detestate Harry Potter e vi siete rifiutati di leggere e di guardare i film? Magari cambiate idea!
Che siate appassionati, o solo curiosi, può essere una buona occasione per rivedere alcuni aspetti dei libri di Harry Potter in chiave di comunicazione.
Perché gli spunti sono tanti, talmente tanti da far pensare che l’autrice abbia studiato o intuito alcuni esercizi che si imparano ai corsi di PNL o di psicodinamica.
Ve ne racconto due in particolare: a voi la caccia per ritrovarli nei libri.
Ricordate il Molliccio?
È una creatura magica che si nutre delle paure di chi ha di fronte, quindi assume la forma di ciò che più spaventa il mago a cui si avvicina.
In uno dei libri viene descritta la magia per esorcizzarlo.
Combatterlo è pressoché inutile, ma basta davvero un piccolissimo sforzo per batterlo.
È sufficiente aggiungere qualcosa di comico pronunciando la formula magica “Riduculus”.
Bene, la PNL insegna, mediante un esercizio, che per il superamento delle paure è spesso sufficiente cambiare le sub modalità di ciò che ci spaventa, cioè “guardare negli occhi” la nostra paura e modificare l’immagine, cambiandone i colori, i suoni, le dimensioni, aggiungendo possibilmente qualcosa che ci rassicura o, meglio ancora, ci fa sorridere.
E ricordate, in un altro libro, come fa Harry Potter a proteggersi da un grande pericolo?
Esiste una magia apposita, ma non è una magia facile.
“Expecto patronum” … e comprare una forma argentea che difende il mago per tutto il tempo in cui riesce a rimanere concentrato.
E ricordate su cosa si deve concentrare il mago? Un ricordo felice.
Questo incantesimo non è una novità, anche Peter Pan usa lo stesso concetto per poter volare.
Sia la PNL che la Psicodinamica fanno ampio uso di questa tecnica: il luogo perfetto in cui rifugiarsi per ricaricare le pile (emotive) in pochi secondi, il cerchio dell’eccellenza per trovare lo stato d’animo ideale al momento del bisogno, l’ancoraggio dei pensieri positivi, …

Dopo una laurea in chimica e tecnologie farmaceutiche e oltre 20 anni di carriera in aziende farmaceutiche multinazionali, e continuando ad aggiornarmi anche da quando faccio la libera professione, credevo si sapere molto sui placebo e sull’effetto placebo. Ma questo libro mi ha affascinato e fatto fare nuove scoperte fin dalle prime pagine. I suoi pregi sono moltissimi. I pregi pratici: è piccolo, leggero, economico. Può essere messo in borsa e letto ovunque. E anche queste piccole cose non sono da sottovalutare. È scritto benissimo. Si pone l’obiettivo di essere un testo divulgativo, e lo è davvero . Ricchissimo di cultura e di riferimenti storico – letterari – filosofici manca totalmente di pomposità o frasi contorte che spesso si trovano in questo tipo di libri. Qui c’è la cultura vera. Einstein diceva “ Non hai veramente capito qualcosa fino a quando non sei in grado di spiegarlo a tua nonna ”, affermazione che condivido appieno perché chi sa davvero sa anche semplificare i concetti. Fabrizio Benedetti sa. Sa spiegare, sa affascinare. E il libro è anche affascinante per i contenuti, il rigore scientifico. È imperdibile per tutti coloro che lavorano in ambito salute, ed è utile per tutti.

Il titolo completo del libro è Intelligenza emotiva Cos’è e perché può renderci felici. Daniel Goleman è sicuramente il più autorevole esperto mondiale di intelligenza emotiva. Il libro viene talvolta dichiarato “fuori catalogo”, ma vi assicuro che si trova ancora, sia in libreria che per gli acquisti on line. Queste le notizie pratiche. E poi, che dire? È interessante, scritto bene, leggibilissimo. E, soprattutto, imperdibile per chiunque abbia interesse per le relazioni umane, per chi educa, collabora o guida altri esseri umani.