Efficienza ed efficacia
Efficacia ed efficienza non sono la stessa cosa. Dovendo scegliere, quale delle due deve perseguire in ambito salute?

- L’efficacia è la capacità di produrre gli effetti desiderati, condizioni favorevoli, essere adeguati.
- L’efficienza, invece, è il rendimento, la produttività, il dinamismo.
Chi è efficace ottiene il risultato, chi è efficiente non perde tempo.
È quasi ovvio che l’ospedale ideale debba essere sia efficace che efficiente: ottiene risultati terapeutici, la piena collaborazione e partecipazione del paziente e, allo stesso tempo, non ha liste d’attesa né il paziente è costretto ad attendere: la visita si svolge all’orario previsto e nei tempi previsti. E poi non dimentichiamo che l’ospedale ideale non ha sprechi di alcun genere, anzi: i bilanci sono persino in attivo.
Ecco, il fatto è che non solo tra ideale e reale c’è sempre un gap, grande o piccolo.
Ma c’è anche l’elemento di scelta, di decisione: perseguire efficacia o efficienza? Quale scegliere?
Personalmente non ho dubbi: la sanità, il medico, il personale sanitario, deve privilegiare l’efficacia. Eppure la sanità privata, spesso portata come esempio positivo, persegue l’efficienza, e quasi tutte le norme e i decreti degli ultimi vent’anni spingono verso l’efficienza. Ovvio: le liste d’attesa non piacciono a nessuno e spesso sono pericolose per la salute, ma rimane il problema di fondo: efficacia o efficienza?
- Perseguire l’efficienza è più facile: tempi, modi, liste, controlli, cose tangibili e misurabili.
- Perseguire l’efficacia, invece, richiede attenzione continua, scelte, responsabilità, consapevolezza. Privilegiare l’efficacia è più difficile, impegnativo, faticoso.
Ma parliamo di sanità e salute!
E, d’altra parte, anche se parlassimo di catena di montaggio di automobili chi sceglierebbe un’auto assemblata in pochi secondi, con costi bassi, rispetto ad un’auto perfettamente sicura e funzionante, anche se costa di più?

Dopo una laurea in chimica e tecnologie farmaceutiche e oltre 20 anni di carriera in aziende farmaceutiche multinazionali, e continuando ad aggiornarmi anche da quando faccio la libera professione, credevo si sapere molto sui placebo e sull’effetto placebo. Ma questo libro mi ha affascinato e fatto fare nuove scoperte fin dalle prime pagine. I suoi pregi sono moltissimi. I pregi pratici: è piccolo, leggero, economico. Può essere messo in borsa e letto ovunque. E anche queste piccole cose non sono da sottovalutare. È scritto benissimo. Si pone l’obiettivo di essere un testo divulgativo, e lo è davvero . Ricchissimo di cultura e di riferimenti storico – letterari – filosofici manca totalmente di pomposità o frasi contorte che spesso si trovano in questo tipo di libri. Qui c’è la cultura vera. Einstein diceva “ Non hai veramente capito qualcosa fino a quando non sei in grado di spiegarlo a tua nonna ”, affermazione che condivido appieno perché chi sa davvero sa anche semplificare i concetti. Fabrizio Benedetti sa. Sa spiegare, sa affascinare. E il libro è anche affascinante per i contenuti, il rigore scientifico. È imperdibile per tutti coloro che lavorano in ambito salute, ed è utile per tutti.

Il titolo completo del libro è Intelligenza emotiva Cos’è e perché può renderci felici. Daniel Goleman è sicuramente il più autorevole esperto mondiale di intelligenza emotiva. Il libro viene talvolta dichiarato “fuori catalogo”, ma vi assicuro che si trova ancora, sia in libreria che per gli acquisti on line. Queste le notizie pratiche. E poi, che dire? È interessante, scritto bene, leggibilissimo. E, soprattutto, imperdibile per chiunque abbia interesse per le relazioni umane, per chi educa, collabora o guida altri esseri umani.