Convinzioni limitanti e Modelli mentali in ambito salute
Dopo aver dato una breve definizione di cosa sono le convinzioni limitanti e i modelli mentali vediamo come agiscono e influiscono nell’ambito della salute.
L’ambito salute è uno dei più complessi, e si presta benissimo ad esaminare come le convinzioni, limitanti o potenzianti, e i modelli mentali
incidono sulla nostra vita.
E il primo modello mentale che dobbiamo riconoscere è cosa intendiamo per “salute”.
C’è chi si dispera ad ogni acciacco, chi è semplicemente grato di essere vivo. Ciascuno di noi ha malanni per cui si angoscia e problemi di salute che sottovaluta. Col tempo si diventa abitudinari anche nel preoccuparsi o nel prendere sottogamba qualunque problema. Riconoscere i nostri modelli mentali è indispensabile!
Il nostro corpo, col supporto del cervello, sono infatti perfettamente in grado di indicarci cosa è meglio, cosa è opportuno fare, quando preoccuparci, cosa mangiare, … se solo fossimo capaci di ascoltare senza falsare i messaggi attraverso i modelli mentali!
Non sto parlando di malattie psicosomatiche, anche se esistono. Siamo “pieni” di malattie vere che sono in realtà complessi sintomi di qualcosa che non va, e siamo bravissimi sia a sopravalutare che a sottovalutare patologie, sintomi, problemi, …
E poi ci sono le convinzioni. Essere convinti di guarire, di aver trovato la cura efficace, aver fiducia nel medico, sono convinzioni potenzianti che vanno coltivate.
Viceversa dovremmo essere in grado di riconoscere ed eliminare le convinzioni limitanti, e sono tante.
Si va dal “nessun medico sa guarirmi” a “la medicina tradizionale non funziona”, dal bisogno di antibiotici per ogni minima cosa (e, globalmente, abbiamo così creato un gravissimo problema di antibiotico – resistenza) alla convinzione che alcuni cibi ci fanno male …
È assolutamente fondamentale essere pienamente consapevoli delle nostre convinzioni potenzialmente limitanti, ed essere disposti ad esaminarle e testarle costantemente. Perché da un lato è importante conoscersi, ma dall’altro è almeno altrettanto importante non farsi mettere in gabbia da ciò di cui siamo, per abitudine o comodità, convinti.

Dopo una laurea in chimica e tecnologie farmaceutiche e oltre 20 anni di carriera in aziende farmaceutiche multinazionali, e continuando ad aggiornarmi anche da quando faccio la libera professione, credevo si sapere molto sui placebo e sull’effetto placebo. Ma questo libro mi ha affascinato e fatto fare nuove scoperte fin dalle prime pagine. I suoi pregi sono moltissimi. I pregi pratici: è piccolo, leggero, economico. Può essere messo in borsa e letto ovunque. E anche queste piccole cose non sono da sottovalutare. È scritto benissimo. Si pone l’obiettivo di essere un testo divulgativo, e lo è davvero . Ricchissimo di cultura e di riferimenti storico – letterari – filosofici manca totalmente di pomposità o frasi contorte che spesso si trovano in questo tipo di libri. Qui c’è la cultura vera. Einstein diceva “ Non hai veramente capito qualcosa fino a quando non sei in grado di spiegarlo a tua nonna ”, affermazione che condivido appieno perché chi sa davvero sa anche semplificare i concetti. Fabrizio Benedetti sa. Sa spiegare, sa affascinare. E il libro è anche affascinante per i contenuti, il rigore scientifico. È imperdibile per tutti coloro che lavorano in ambito salute, ed è utile per tutti.

Il titolo completo del libro è Intelligenza emotiva Cos’è e perché può renderci felici. Daniel Goleman è sicuramente il più autorevole esperto mondiale di intelligenza emotiva. Il libro viene talvolta dichiarato “fuori catalogo”, ma vi assicuro che si trova ancora, sia in libreria che per gli acquisti on line. Queste le notizie pratiche. E poi, che dire? È interessante, scritto bene, leggibilissimo. E, soprattutto, imperdibile per chiunque abbia interesse per le relazioni umane, per chi educa, collabora o guida altri esseri umani.