Cambiare, ma come?
Nella vita si cambia, inevitabilmente e spesso inconsciamente. E, talvolta, i cambiamenti desiderati sono i più difficili

Lo si trova scritto spesso: il principale istinto umano non è quello di sopravvivenza, ma di mantenersi nelle abitudini note, conosciute, consolidate.
E spesso si preferisce una negatività nota ad una possibile positività, ma sconosciuta.
Questo vale per tutti, medici e paziente, e in moltissime situazioni, non solo legate alla salute.
La Psicodinamica e la PNL hanno studiato tecniche ad hoc per gestire e facilitare il cambiamento. Si tratta di esercizi, semplici, facili da apprendere, non complessi da mettere in pratica.
Ma …
Già, tutte queste tecniche hanno un ma:
- ogni cambiamento inizia quando riusciamo a raggiungere un attimo di consapevolezza, o se preferite di illuminazione, in cui affermiamo con certezza “io cambio”
non importa cosa, quale comportamento, abitudine, modalità di pensiero, stiamo affrontando: quando raggiungiamo il momento dell’IO CAMBIO … il risultato è sostanzialmente raggiunto, o almeno il percorso diventa molto più semplice.
Anche per questo passaggio la PNL e la Psicodinamica hanno ideato tecniche ed esercizi che facilitano, ma il grosso del lavoro lo dobbiamo fare noi.
Sostanzialmente si comincia con un “dovrei cambiare” che nasce da una richiesta esterna, o da un malessere interno, poi si passa attraverso un “vorrei cambiare”, che può rimanere così anche per tempi lunghissimi, per poi arrivare ad un “voglio cambiare”.
A questo punto spesso pensiamo che il gioco sia fatto, perché siamo abituati a pensare che l’espressione “voglio” sia estremamente potente.
Invece in questa fase siamo ancora bloccati da catene, spesso invisibili. È qui che dobbiamo fare il maggior sforzo per eliminare quel “voglio” sostituendolo con un semplice indicativo presente: “io cambio”.
Perché affermare “io cambio” implica aver già, consciamente o inconsciamente, fatto un bilancio di ciò che si lascia, aver identificato come cambiare, e cominciare ad assaporare i benefici del cambiamento.

Dopo una laurea in chimica e tecnologie farmaceutiche e oltre 20 anni di carriera in aziende farmaceutiche multinazionali, e continuando ad aggiornarmi anche da quando faccio la libera professione, credevo si sapere molto sui placebo e sull’effetto placebo. Ma questo libro mi ha affascinato e fatto fare nuove scoperte fin dalle prime pagine. I suoi pregi sono moltissimi. I pregi pratici: è piccolo, leggero, economico. Può essere messo in borsa e letto ovunque. E anche queste piccole cose non sono da sottovalutare. È scritto benissimo. Si pone l’obiettivo di essere un testo divulgativo, e lo è davvero . Ricchissimo di cultura e di riferimenti storico – letterari – filosofici manca totalmente di pomposità o frasi contorte che spesso si trovano in questo tipo di libri. Qui c’è la cultura vera. Einstein diceva “ Non hai veramente capito qualcosa fino a quando non sei in grado di spiegarlo a tua nonna ”, affermazione che condivido appieno perché chi sa davvero sa anche semplificare i concetti. Fabrizio Benedetti sa. Sa spiegare, sa affascinare. E il libro è anche affascinante per i contenuti, il rigore scientifico. È imperdibile per tutti coloro che lavorano in ambito salute, ed è utile per tutti.

Il titolo completo del libro è Intelligenza emotiva Cos’è e perché può renderci felici. Daniel Goleman è sicuramente il più autorevole esperto mondiale di intelligenza emotiva. Il libro viene talvolta dichiarato “fuori catalogo”, ma vi assicuro che si trova ancora, sia in libreria che per gli acquisti on line. Queste le notizie pratiche. E poi, che dire? È interessante, scritto bene, leggibilissimo. E, soprattutto, imperdibile per chiunque abbia interesse per le relazioni umane, per chi educa, collabora o guida altri esseri umani.