A volte basta un sorriso
Comunicazione non verbale

Storia
Sara entra in farmacia: sa di essere in ritardo, ma aveva chiesto un’ora di permesso, quindi non ci sono problemi. L’amico e collega Maurizio la raggiunge mentre si mette il camice.
- Allora? Com’è andata?
- Niente da fare. Speravo proprio di trovare da lavorare più vicino a casa, e questa mi sembrava una buona occasione. Vicino a casa, una nuova farmacia, stipendio anche un po’ più alto.
- E? avevano già scelto qualcun altro?
- No. Ho rinunciato io. Sarò paranoica, ma il titolare, con cui ho parlato circa mezz’ora, non mi è piaciuto. Per niente.
- Ma cosa ti ha detto?
- In quello che mi ha detto andava tutto bene. Ma il sorriso non era sincero, la stretta di mano non mi è piaciuta, tutto in lui dichiarava che non è una bella persona. Io qui sto bene, a parte la distanza da casa. Se invece mi trovo a lavorare in un brutto ambiente mi si rovina la vita!
Domande
- È possibile capire se un sorriso è sincero o falso? Come? Perché?
Risposte
È possibile capire se un sorriso è sincero o falso? Come?
Sì, è possibile. Nel sorriso sono coinvolti due diversi muscoli: il grande zigomatico, che decorre sul lato del viso e giunge all’angolo della bocca, e l’orbicolare dell’occhio, che tende gli occhi all’indietro (causando le famose zampe di gallina).
Il grande zigomatico è un muscolo volontario, quindi controllato a livello conscio, mentre l’orbicolare è un muscolo involontario.
Ed ecco spiegato perché per capire se un sorriso è sincero dobbiamo poter guardare sia le labbra che gli occhi.
Inoltre se il vero sorriso coinvolge la muscolatura involontaria, afferisce all’inconscio, e quindi verrà comunicato all’interlocutore attraverso tutte le modalità di comunicazione non verbale, incluso il tono della voce (magari con semplici sfumature) che siamo inconsciamente in grado di percepire, anche al telefono.
Un'altra informazione poco nota sul sorriso è che ogni forma di sorriso non simmetrico (per lo meno quelle che durano alcuni secondi) è frutto della sola muscolatura volontaria. Infatti le espressioni facciali sono governate dall’emisfero destro della corteccia cerebrale, che invia segnali più marcati al lato sinistro, quindi i sentimenti finti appaiono più pronunciati sul lato sinistro del viso.

Dopo una laurea in chimica e tecnologie farmaceutiche e oltre 20 anni di carriera in aziende farmaceutiche multinazionali, e continuando ad aggiornarmi anche da quando faccio la libera professione, credevo si sapere molto sui placebo e sull’effetto placebo. Ma questo libro mi ha affascinato e fatto fare nuove scoperte fin dalle prime pagine. I suoi pregi sono moltissimi. I pregi pratici: è piccolo, leggero, economico. Può essere messo in borsa e letto ovunque. E anche queste piccole cose non sono da sottovalutare. È scritto benissimo. Si pone l’obiettivo di essere un testo divulgativo, e lo è davvero . Ricchissimo di cultura e di riferimenti storico – letterari – filosofici manca totalmente di pomposità o frasi contorte che spesso si trovano in questo tipo di libri. Qui c’è la cultura vera. Einstein diceva “ Non hai veramente capito qualcosa fino a quando non sei in grado di spiegarlo a tua nonna ”, affermazione che condivido appieno perché chi sa davvero sa anche semplificare i concetti. Fabrizio Benedetti sa. Sa spiegare, sa affascinare. E il libro è anche affascinante per i contenuti, il rigore scientifico. È imperdibile per tutti coloro che lavorano in ambito salute, ed è utile per tutti.

Il titolo completo del libro è Intelligenza emotiva Cos’è e perché può renderci felici. Daniel Goleman è sicuramente il più autorevole esperto mondiale di intelligenza emotiva. Il libro viene talvolta dichiarato “fuori catalogo”, ma vi assicuro che si trova ancora, sia in libreria che per gli acquisti on line. Queste le notizie pratiche. E poi, che dire? È interessante, scritto bene, leggibilissimo. E, soprattutto, imperdibile per chiunque abbia interesse per le relazioni umane, per chi educa, collabora o guida altri esseri umani.