Supporto nella relazione con il paziente: il metaprogramma procedure o opzioni
Il metaprogramma procedure o opzioni nella gestione del paziente

Proseguiamo nell’analisi dei metaprogrammi, un concetto di PNL.
In un post precedente, nella sezione Teoria, abbiamo visto la teoria relativa al metaprogramma procedure o opzioni, e ora vediamo come può servire per la gestione del paziente
- Ci sono persone che, anche per il percorso casa – ufficio utilizzano sempre la stessa strada. Se ci sono lavori in corso accettano di rimanere in coda, e le la strada viene chiusa arrivano in ufficio stressati per giorni e giorni, finché il nuovo percorso non è diventato automatico.
- Ci sono persone che, anche per un semaforo rosso, cambiano strada cercando di accelerare il percorso, anche a rischio di ritrovarsi prima o poi completamente persi.
Questo esempio, banale, rappresenta il meta programma Procedure o Opzioni.
Chi usa il meta programma procedure
segue il sentiero già tracciato e sperimentato, e ogni volta che è costretto dagli eventi a fare qualcosa di nuovo subisce uno stato d’ansia.
Chi usa il meta programma opzioni
è un innovatore, e se deve far qualcosa di già fatto viene preso dalla noia.
- Il paziente procedure affetto da malattia cronica o ricorrente sarà ben felice che gli confermiate la terapia già consolidata.
- Il paziente amante delle opzioni, affetto da malattia cronica o ricorrente, vi chiede una terapia nuova ad ogni piè sospinto e, se non può cambiare terapia, è probabile che cambi medico.
Il paziente procedure ama avere una routine, trova rassicurante una sequenza di azioni sempre uguale, codificata. Viceversa il paziente opzioni si annoia ogni volta che si trova davanti a qualcosa di ripetitivo.
- Ad esempio in caso di fisioterapia il paziente procedure è più partecipe se la tipologia e la sequenza degli esercizi è sempre la stessa, mentre il paziente opzioni reagisce molto meglio se ad ogni seduta vengono introdotti esercizi nuovi, o svolti in ordine diverso.
Come comprendere se un paziente è orientato verso lo schema procedure o verso quello opzioni? Ascoltandolo! Ma ve lo racconterò poi. Mica posso dirvi tutto subito!

Dopo una laurea in chimica e tecnologie farmaceutiche e oltre 20 anni di carriera in aziende farmaceutiche multinazionali, e continuando ad aggiornarmi anche da quando faccio la libera professione, credevo si sapere molto sui placebo e sull’effetto placebo. Ma questo libro mi ha affascinato e fatto fare nuove scoperte fin dalle prime pagine. I suoi pregi sono moltissimi. I pregi pratici: è piccolo, leggero, economico. Può essere messo in borsa e letto ovunque. E anche queste piccole cose non sono da sottovalutare. È scritto benissimo. Si pone l’obiettivo di essere un testo divulgativo, e lo è davvero . Ricchissimo di cultura e di riferimenti storico – letterari – filosofici manca totalmente di pomposità o frasi contorte che spesso si trovano in questo tipo di libri. Qui c’è la cultura vera. Einstein diceva “ Non hai veramente capito qualcosa fino a quando non sei in grado di spiegarlo a tua nonna ”, affermazione che condivido appieno perché chi sa davvero sa anche semplificare i concetti. Fabrizio Benedetti sa. Sa spiegare, sa affascinare. E il libro è anche affascinante per i contenuti, il rigore scientifico. È imperdibile per tutti coloro che lavorano in ambito salute, ed è utile per tutti.

Il titolo completo del libro è Intelligenza emotiva Cos’è e perché può renderci felici. Daniel Goleman è sicuramente il più autorevole esperto mondiale di intelligenza emotiva. Il libro viene talvolta dichiarato “fuori catalogo”, ma vi assicuro che si trova ancora, sia in libreria che per gli acquisti on line. Queste le notizie pratiche. E poi, che dire? È interessante, scritto bene, leggibilissimo. E, soprattutto, imperdibile per chiunque abbia interesse per le relazioni umane, per chi educa, collabora o guida altri esseri umani.