Ma lei mi aveva detto che... Parte 2°
Il processo di comunicazione

Storia
Buon giorno signor Ferrari. Come va?
Un po’ meglio, ma ho ancora problemi di insonnia. Non riesco proprio ad addormentarmi! Mi giro e mi rigiro per il letto.
Ma ha smesso di prendere il caffè dopo cena?
Certo! Ho fatto come mi aveva detto lei. Ho eliminato il caffè. Adesso a cena bevo solo tè, e se mi sembra di non digerire un bel bicchiere di coca cola.
Domande
- Equivoci! Oltre al processo di comunicazione, di cui non si è tenuto conto, cosa è successo leggendo la storia in termini di comunicazione?
Risposta
Equivoci! Oltre al processo di comunicazione, di cui non si è tenuto conto, cosa è successo leggendo la storia in termini di comunicazione?
Il medico ha ritenuto di usare una generalizzazione, intendendo con il termine “caffè” le bevande eccitanti.
Ma il paziente l’ha preso alla lettera, non sapendo, o non considerando, che il tè contiene sostanze analoghe alla caffeina e la coca cola potrebbe essere quella che contiene caffeina.
La verifica dell’intero processo di comunicazione avrebbe evitato l’equivoco. In particolare:
- il medico avrebbe dovuto cercare un feedback dal paziente per controllare che ciò che capisce sia corretto
- il paziente avrebbe potuto, usando il meta modello, verificare cosa il medico intende esattamente per “caffè”.
Ma la maggior parte degli equivoci nasce proprio perché, da entrambe le parti, si dà per scontato qualcosa.