A casa tutti bene?
Stili sociali – paziente espressivo

Storia
- Buon giorno, dottore. Come sta?
Il paziente traboccava energia e cordialità. Certo, era mio paziente da anni, ma come sempre non vedevo motivo per tutta quella confidenza.
- Buon giorno a Lei. Mi dica.
- Sono venuto per farle vedere le analisi di controllo. A me sembra che vadano bene. Ho chiesto anche il parere di mio cugino, quello che è medico in Francia. Si ricorda? Vi siete conosciuti a un congresso.
- Che bella famiglia ha lei, dottore. Guardavo la foto sulla scrivania. Certo, i ragazzi ormai saranno grandi. Studiano ancora? Vanno all'università?
Effettivamente le analisi andavano bene, ma era opportuno continuare la terapia.
Domande
- Indipendentemente dalla situazione clinica, che come sempre è totalmente inventata, e non ci interessa, a questo paziente prescrivereste la stessa terapia o una diversa? E perché?
Risposta
A questo paziente prescrivereste la stessa terapia o una diversa? E perché?
Il paziente manifesta le caratteristiche di uno stile sociale espressivo.
In base a queste caratteristiche è opportuno, quando è possibile, evitare terapie ripetitive, e prescrivere invece sempre “l’ultima novità”.
Chi ha stile sociale espressivo, infatti, ama sentirsi al centro dell’attenzione, è espansivo, energico, ama coinvolgere ed essere coinvolto, fino al punto di far domande di carattere personale.
È sensibile al tema dell’innovazione, ama le novità; la sfida, il successo e ogni slogan o affermazione d’effetto. A fronte di una terapia ripetitiva rischia di perdere attenzione e ridurre la compliance, mentre proponendogli una terapia innovativa, magari suggerendo che volete il suo parere, massimizzate la sua partecipazione.